Un, due, tre, stella

Cortile di giochi la periferia.

I treni di fronte vanno e vengono.

Sono le risate dei bambini la musica,

nel silenzio abbandonato della stazione di Casoria.

 

Un, due tre, stella

Quasi estate. 

Una fontana regala acqua fresca.

E’ gioia bagnata sulla calura dell’asfalto,

dove si corre senza prati.

 

Un, due, tre, stella

Odore di ragù tra i balconi pieni di sole.

Le mamme sono ancora giovani nelle cose della domenica.

E’ assordante il frastuono del mercato delle pulci,

tra la polvere folle di padri comprano cose.

 

Un, due, tre, stella

Sottofondo di sonnolenza il vino forte.

Una sigaretta da una ringhiera muore nel suo fumo.

Sono senza rumori i palazzi,

vociare confuso di televisioni.

 

Un, due, tre, stella

Pomeriggio di famiglie sazie sui divani.

Il Napoli ha fatto un altro gol.

Sono sorrisi di felicità quando la partita finisce,

mentre la sera si fa vedere alle finestre.

 

Un, due, tre, stella

Ombre di luna dietro una stradina.

Due innamorati su una panchina.

Sono parole dolci i baci,

tra i rumori delle macchine che passano.

 

Un, due, tre, stella

Notte nera la periferia.

I treni di fronte vanno e vengono.

E’ stretto il laccio sul braccio, tra le vene la malinconia 

nel silenzio abbandonato della stazione di Casoria.

 

Foto di Gaetano Massa