
E’ troppo lungo l’inverno per chi ama il mare,
meglio affogare.
Nella calma del tuo respiro che dorme
voglio trovare le onde della mia fine.
Nella risacca del tuo ventre
gli ultimi appigli alla vita.
Afferro il tuo viso,
disperatamente,
uno scoglio mi tiene a galla.
Ancora un respiro,
impetuoso di mare burrascoso,
batto la testa.
Cado giù.
Il battito lento del cuore,
la discesa verso l’abisso,
profondo e misterioso come i sogni tuoi.
Precipito.
Blu di inconscio scuro,
incomprensibile magia di simboli strani.
Figure di ricordi si mischiano alle fantasie,
rosso di paura anonima.
Tremo.
Non respiro
eppure l’aria sa di baci,
di calore,
della fragranza di quando mi sospiri.
Giaccio sul fondo inesplorato
di te che dormi.
Muoio.
Prigioniero della tua assenza.
Vivo.
I tuoi occhi.
Primavera di colori che guardano,
dopo un lungo inverno di una notte.
In fondo al mare tuo.
Foto di Gaetano Massa