
Il rumore dei passi nelle scarpe nuove,
protagonisti lenti di me che torno a casa.
Nera sera nera.
Un sospiro contro lo stomaco che fa male,
amico fedele di bar anonimi.
Mai sincera sera mai sincera.
Il Reno è calmo davanti agli occhi,
fari tristi nella luce di una luna fioca.
Straniera sera straniera.
Ore di musica a pagamento sono il mio lavoro,
prostitute sincere dell’allegria di chi cena in compagnia.
Chimera sera chimera.
Le mani aprono un portone buio,
gonfie di freddo salutano il vento che riempirà la notte.
Mai leggera sera mai leggera.
La penombra è una casa vuota,
nido fradicio di lacrime che impregnano l’anima.
Galera sera galera.
Un pensiero lontano è una foto vecchia,
ricordo dolce di profumo di giochi.
Primavera sera Primavera.
Una passeggiata tra le mani giovani di mio padre,
brilla il mare nei miei occhi bambini.
Scogliera sera scogliera.
L’odore del sigaro è nostalgia che brucia,
una lacrima timida, scivola dentro un respiro.
Sera di sera senza sera,
riportami il tempo perduto di allora.
Foto di Gaetano Massa